Prime Esperienze
Qualcosa di diverso
di godere15
26.06.2022 |
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"“ In effetti, però una carezza a quelle bei capezzoli la puoi fare..."
Quando mi avevano detto, anzi no ordinato, di andare a Pescara per verificare la situazione della nostra Filiale locale avevo capito che mi stavo infilando in un tunnel, previsione confermata dal fatto che, a causa di lavori e chiusure sull’autostrada, fui costretto a prendere il treno. A voler vedere il bicchiere mezzo pieno avrei avuto più di tre ore per lavorare con calma e riposarmi. Preferii partire nel pomeriggio per arrivare di sera, caricare sulla trasferta una bella cena e la mattina dopo farmi trovare in filiale all’apertura. Armato di santa pazienza salii sul treno interregionale. Un po' per l’orario insolito, un po' per il periodo non feriale e la giornata infrasettimanale, il treno era semivuoto. Mi accomodai al posto che avevo riservato emi organizzai per il viaggio, sistemando le mie cose. Un attimo prima che si chiudessero le porte, una donna riuscì a salire sul treno. Non aveva ancora preso posto, che arrivò il capotreno rimproverandola per essersi infilata tra le porte al momento della partenza. La faccia della donna divenne rossa dalla vergogna, con un filo di voce si scusò, provando a giustificarsi in quanto era l’ultimo treno per Pescara e lei aveva urgenza di ritornare in città per motivi familiari. Riuscii a sentire le sue scuse perché questo accade ad un metro da me altrimenti non avrei capito nulla. Comunque il capotreno si calmò, controllò il biglietto della signora, poi, già che si trovava, controllò anche il mio e se ne andò augurandoci buon viaggio. Accesi il mio pc e mi concentrai sul lavoro e sulla verifica che dovevo affrontare l’indomani. La signora andò a sedersi. Dopo un po', avendo finito di studiare la situazione della Filiale di Pescara, mi alzai per andare in bagno e intravidi nello spazio tra i sedili che la signora stava consultando un sito la cui grafica mi era nota. Ma certo era Annunci 69! La faccenda cominciava ad intrigarmi. Rendendomi conto che la collega del sito non si era accorta della mia presenza, allungai lo sguardo e riuscii a leggere il nick: “Qualcosa di diverso” . Per il momento bastava. Continuai fino al bagno ed appena dentro mi precipitai sul sito per capirne di più. Qualcosa di diverso si presentava come una donna di circa 40 anni, in cerca di situazioni insolite, per uscire dal tran tran della vita domestica, aveva qualche foto sul profilo in cui mostrava un bel seno materno terza taglia con capezzoli pronunciati, un culo rotondo ed una figa pelosa ma ben curata nella quale, in una foto, infilava un cetriolone. Vidi che non aveva molte amicizie, né racconti, solo qualche commento su luoghi di incontro, stranamente nessuno a Pescara, e su racconti di avventure in outdoor o luoghi insoliti. Tornai al mio posto non senza aver lanciato uno sguardo distratto alla signora in cerca di conferme sull’impressione ricevuta dalle foto. Ebbene Qualcosa di diverso celava benissimo i suoi tesori sotto un normale tailleur giacca e gonna bleu e camicia bianca, dando l’idea ad un osservatore esterno di una normale 40nne che non lasciava trapelare alcuna carica erotica. Immediatamente organizzai il piano per passare il resto del viaggio. Prima di tutto chiedo l’amicizia e le scrivo un messaggio in cui le faccio i complimenti per il suo fisico e le lancio un’idea di trasgressione. Dopo qualche minuto mi arriva la comunicazione di accettazione dell’amicizia e una risposta neutra alla mail lasciando aperta la porta ad un progresso. Le chiedo, allora, dove si trovasse in quel momento, tipo se fosse al lavoro, in qual caso le proposi di togliersi le mutandine. “Non sono al lavoro però sono in un luogo pubblico”. “Bene, ancora più interessante, può comunque far arieggiare quella bella fighetta pelosa al punto giusto”. “Ma no, come faccio? E se qualcuno se ne accorge?” “ E’ proprio per questo che cresce l’eccitazione, lei sa di non indossare l’intimo e corre il rischio di essere scoperta da estranei”. Da dietro vidi che la signora cominciava ad agitarsi sul sedile e si guardava intorno, forse per la paura di essere scoperta nel pieno della chat. Aspetto qualche minuto, per consentirle di elaborare la situazione e torno all’attacco. “Come al solito finché sono fantasie tutto bene, anzi cerchi anche di godere da sola con il cetriolo. Poi, quando capita l’occasione, riemergono le paure. Lasciamo stare e amici come prima.” Trascorrono secondi che sembrano anni. All’improvviso la vedo alzarsi e dirigersi verso il bagno da cui riemerge dopo qualche minuto, con uno sguardo malandrino che solo io potevo comprendere. Soddisfatto, mi arriva la conferma per mail ”Fatto!”. Ovviamente chiesi la prova fotografica e lei pubblicò sul suo profilo una foto della sua figa da sotto la gonna. Ormai il primo passo era compiuto ed ero certo che non sarebbe più tornata indietro. “Bene! Vedi che non ci vuole molto? Chi se ne può accorgere?”. “Al momento nessuno, rispose, ma potrebbe succedere.” “Che ne dici di infilare un dito giusto per controllare la situazione sotto la gonna?”. “Nooo, sei pazzo? Come faccio?”. “ In effetti, però una carezza a quelle bei capezzoli la puoi fare. Senti come ti chiamano: non trascurarci pensi solo alla figa. Però ti piace quando te li succhiano e quando giochi da sola ci strapazzi per bene”. Qualcosa di diverso si spostò sul sedile di fianco per controllare meglio il passaggio, io fingevo di dormire. Ma con gli occhi semichiusi riuscii a vedere che si infilava una mano sotto la camicia e cominciò a strizzare il seno ed immagino a torturare i capezzoli. La libidine nel suo sguardo aveva preso il sopravvento. La lasciai fare per un po', prima di proporre un altro upgrade. Nel suo annuncio diceva di avere anche un profilo Instagram. Le dissi che per essere sicuro che lei stesse giocando secondo i miei suggerimenti, poteva fare una diretta, avendo cura di non inquadrare il suo volto. Che situazione più eccitante di quella della diretta in rete? “Non ho idea di come si faccia. E poi non posso spogliarmi per toccarmi in mezzo alla gente”. Mentre era assorta a scrivere la sua mail, pensai che, per farla stare più tranquilla, poteva essere opportuno cambiare vagone, tanto avrei continuato a seguirla dal telefonino. Senza passarle davanti mi spostai nella zona a fianco, da dove comunque non la persi di vista del tutto. Questo trasferimento in effetti sortì l’effetto desiderato. Dopo qualche minuto mi giunse l’avviso che stava cominciando la diretta su Instagram. Senza inquadrare il volto, con il telefonino seguiva le curve del suo corpo e scoprii, con mia grande sorpresa, che aveva tolto anche il reggiseno per avere accesso più facile al seno ed ai capezzoli che, come avrebbe detto Manuel Fantoni, erano diventati ddu chiodi. Fissato in qualche modo l’obiettivo, faceva correre entrambe le mani lungo tutto il corpo dal seno alla figa e ritorno non tralasciando un tocco anche al buchetto del lato B. Ringraziando la buona sorte mi resi conto di aver innescato una reazione a catena. Qualcosa di diverso era partita completamente per la tangente e si sarebbe fermata solo raggiungendo l’orgasmo. I like sulla diretta non si contavano più, i commenti con video di uomini di tutto il mondo arrapati avevano un effetto moltiplicatore. Anch’io chiaramente aveva il mio pisello bello duro eccitato dalla visione della diretta e dall’essere il più vicino all’azione. Dovevo capire come poter godere insieme a quel vulcano scatenato. Ben consapevole che non poteva riuscire a godere nel vagone, chiuse improvvisamente la diretta. Alzai lo sguardo e la vidi precipitarsi in bagno. Non appena entrò, la seguii per poter partecipare almeno origliando. Ma, ringraziando tutti gli dei del cielo per avermi mandato a Pescara e fatto incontrare Qualcosa di diverso, scoprii che per la fretta non aveva chiuso la porta. Controllando la situazione a destra e a sinistra, liberai i miei 17 centimetri di carne davanti al bagno, eccitato dai mugolii di piacere che coprivano lo sferragliare del treno. Quando sentii montare il godimento, aprii la porta del bagno e sborrai addosso al culo di Qualcosa di diverso, prima che si rendesse conto di quello che stava succedendo. Chiusi la porta, allontanandomi velocemente, favorito dal fatto che Qualcosa di diverso non poteva rincorrermi in quel momento. Raggiunsi il mio posto appena in tempo perché il treno era nella periferia di Pescara. Controllai che anche Qualcosa di diverso fosse uscita dal bagno. Scesi dal treno da un’altra uscita e la seguii con discrezione immaginandomela senza mutandine, avendo negli occhi le foto del profilo, la foto senza mutandine, il video della diretta Instagram mentre salutava con affetto l’uomo che la aspettava. In albergo mi collegai ad Annunci 69 e vidi che mi aveva annullato l’amicizia.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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